Si è sempre ritenuto che la divinità discendesse
dall’alto (un alto dell’universo che, poi, è anche un basso o un laterale).Tra
concupiscenze o ombreggiate fluttuazioni. Tra incarnazioni o angoscianti
naturalismi.
Il dio trasfuso negli atti. Nelle intemperanze. Negli
isolamenti. Nelle maledicenti insorgenze del dolore. Nella agognata
partecipazione alla infinita eternità dell’essere.
E cosa sarebbe un dio inerte alle fantasmagoria delle
attese o delle pretese? Un dio oltre l’altrove. Un dio senza drappi di
onniscienza. Un dio in libero arbitrio.
Un agitatore di favole. Un dio in camicia.
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