“Sono un amante fanatico della libertà, la considero
l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la felicità umana
possono svilupparsi e crescere. Non la libertà concepita in modo puramente
formale, limitata e regolata dallo Stato, un eterno inganno che in realtà non
rappresenta altro che il privilegio di alcuni fondato sulla schiavitù degli
altri... No, io mi riferisco all’unico tipo di libertà che merita questo
nome... la libertà che non conosce le restrizioni se non quelle che vengono
determinate dalle leggi della nostra personale natura, che non possono essere
considerate vere restrizioni, perché non si tratta di leggi imposte da un
legislatore esterno, pari o superiore a noi, ma di leggi immanenti ed inerenti
noi stessi, costituenti la base del nostro essere materiale, intellettuale e
morale: esse non ci limitano, sono le condizioni reali e naturali della nostra
libertà.”
(M. Bakunin, La Comune di Parigi e la nozione dello
Stato)
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